Una nuova scuola per la città a cura di Corinna Mezzetti, Beatrice Morsiani e Angela Poli


Nell’epoca attuale, attraversata da continui e multiformi eventi di cronaca sui quali raramente si posano lo spazio ed il tempo di una riflessione e di un approfondimento, il sapere storico frequentemente viene considerato come un campo disciplinare astratto e di scarsa utilità per il presente in cui viviamo ed il futuro verso il quale siamo proiettati.

In tale contesto, il progetto 80° Scuola Alda Costa, che ha visto il coinvolgimento di importanti istituzioni culturali ed educative della nostra città, assume un’importanza cruciale per come riesce a mostrare e dipanare l’intreccio fra il nostro recente passato storico ed il presente in cui operiamo.

La scuola “Alda Costa”, infatti, rappresenta un luogo allo stesso tempo materiale ed immateriale, carico di significati molteplici per quel che riguarda il tessuto del nostro territorio – urbanistici, architettonici, storici, culturali e educativi. Si tratta di segni e lasciti che, nella distratta fruizione quotidiana della nostra città, rimangono usualmente inerti e non introiettati in una compiuta dimensione civica, ma che pure rappresentano un tassello fondamentale nella costruzione dell’identità del luogo che abitiamo e della nostra dimensione di cittadini. Queste tracce, una volta che siano svelate ed approfondite, ci consentono di leggere ed interpretare le trasformazioni che hanno operato a diversi livelli nel tempo passato, e che hanno conformato e definito la nostra epoca attuale: trasformazioni urbanistiche ed architettoniche, con l’impronta 'razionalista' che negli anni ’30 del secolo scorso ha mutato radicalmente l’area in precedenza occupata dal primo Ospedale Sant'Anna di Ferrara; trasformazioni storiche ed educative, in seguito alla costruzione di un vero e proprio polo del sapere in tale zona, che legava insieme ambito didattico e di trasmissione della conoscenza; trasformazioni culturali, legate in questo caso alla toponomastica, per il ruolo dell’educatrice Alda Costa nelle vicende sociali e politiche della nostra città nel periodo fra le due guerre mondiali, ruolo per il quale tale personaggio storico è divenuto il modello per il personaggio letterario di Clelia Trotti nelle Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani. Per tali motivi, il progetto che ha visto l’impegno congiunto di insegnanti e studenti e del personale dell’Archivio Storico Comunale, costituisce un percorso virtuoso di lettura, interpretazione e trasmissione delle nostre radici storiche, culturali e sociali, affinché il nostro presente non venga assunto come un semplice dato di fatto inerte e contingente, ma come realtà dinamica ed innervata dal suo filo riconoscibile di mutamenti negli anni passati.

Massimo Maisto

Vice Sindaco

del Comune di Ferrara

 

 

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