Le carte dell'impresario a cura di Paola Chiorboli, Dario Favretti, Corinna Mezzetti e Beatrice Morsiani


Nel sentire comune, l'Opera lirica è spesso considerata troppo difficile da proporre a un bambino. Di fatto non è così, perché il teatro lirico sposa musica, scena e narrazione come nessun altro metalinguaggio. E i racconti sono sempre i momenti più efficaci per catturare l'attenzione dei piccoli. L'Opera abitua all'ascolto, una consuetudine che sta sempre più declinando nella nostra epoca, e apre nuove finestre culturali ai ragazzi: sono ormai almeno due le generazioni che rischiano di non venire a conoscenza del più importante contributo musicale alla nostra storia e identità nazionale. È con queste convinzioni che il nostro Istituto, da sempre impegnato nella diffusione pratica della musica in tutte le sue scuole, ha esteso l'approccio al teatro musicale anche attraverso lo studio dei documenti d'archivio. Gli alunni delle classi delle Scuola Primaria Costa e della Secondaria Boiardo hanno consultato con i loro inse-gnanti, grazie all'esperta ed attenta guida delle archiviste e bibliotecarie dell'Ariostea e dell'Archivio Storico Comunale, decine di documenti d'epoca, appassionandosi alla storia della città mentre studiavano quella del suo teatro. L'esperienza descritta, grazie alla collaborazione con il Teatro comunale e l’Archivio Storico, anche per i nostri docenti si è rivelata un ottimo veicolo di didattica multi e interdisciplinare: la musica soprattutto, ma anche la poesia, la narrazione, la storia, il mito, la pittura, il movimento, l’arte, ottenendo cosi per i nostri alunni una mappa di contributi a più livelli nella formazione dell’individuo, a partire da valori e obiettivi di tipo formativo per arrivare ad aspetti più specificamente didattici.

Bambini e ragazzi sempre con i loro insegnanti e molti genitori al seguito ‒ partecipazione di particolare significato educativo ‒ hanno assistito alle recite de Il Turco in Italia di Rossini, de La Sonnambula di Bellini e Falstaff di Verdi al Teatro Comunale Claudio Abbado. Conseguire tanti e tali risultati è stato relativamente semplice: a Ferrara il territorio cittadino e le sue Istituzioni sono disponibili a “fare rete” con il mondo scolastico. L'auspicio è che l'esperienza sia stata palestra di sentimenti e sensibilità e che abbia rappresentato un momento davvero significativo nello sviluppo della personalità e della crescita culturale dei bambini e dei ragazzi.

Stefania Musacci

Dirigente dell'Istituto Comprensivo Statale Alda Costa

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